Dubbi sul magico mondo degli avicoli? #CHIEDILOALLESPERTO!
Come evitare la consanguineità nel proprio allevamento?
BENVENUTI A UN NUOVO CAPITOLO DELLA RUBRICA#CHIEDILOALLESPERTO CON MAURIZIO ARDUIN – CENTRO STUDI RÈGIA STAZIONE SPERIMENTALE DI POLLICOLTURA!
La domanda di oggi è super gettonata: “come posso fare per evitare la consanguineità tra i capi e mantenere nel mio allevamento una genetica “pura”?”
Quando si allevano razze pure di polli è necessario programmare l’attività di riproduzione evitando il più possibile la consanguineità.
È noto che gli individui consanguinei, cioè nati da genitori parenti, siano caratterizzati da una diminuzione delle performance produttive e riproduttive, della rusticità, della resistenza alle malattie e della longevità dovuta alla omozigosi di molti geni e al conseguente manifestarsi di geni rari e/o indesiderati (recessivi) a livello fenotipico attraverso la comparsa di malattie ereditarie.
Per evitare queste situazioni utilizziamo l’indice della “numerosità effettiva”, indicato dalla F.A.O. per misurare lo stato di salute di una popolazione.
Questo indice deve essere superiore almeno a 70 e si ottiene con questa formula semplificata:
Numerosità effettiva (Ne) = [(4 x N♂) x N♀]/(N♂ + N♀).
Nel caso di allevatori di razze pure di polli questo obiettivo può essere raggiunto in due modi:
1 – Un gruppo di 20 allevatori che allevano almeno una famiglia (1 gallo e 10 galline) della stessa razza scambiandosi i maschi in maniera casuale recuperando i galli dallo stesso allevatore almeno dopo 5 generazioni;
2 – Un unico allevatore con almeno 500 galline (300 al primo ciclo di deposizione, 140 al secondo ciclo e 60 al terzo ciclo; la rimonta delle femmine viene fatta dalle galline (140) al secondo ciclo di deposizione mentre quella dei galli dalle galline al terzo ciclo (60)).
Scopri lo scorso appuntamento con #CHIEDILOALLESPERTO in cui abbiamo parlato delle razze autoctone da allevare!
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